Mercoledì 20 dicembre 2023, alle ore 18
torna al pubblico, con un allestimento rinnovato,
la Pinacoteca del Museo Castromediano di Lecce.
Dal Cinquecento al Novecento, dipinti e sculture compongono un ulteriore Paesaggio d’arte nella collezione del museo pubblico più antico di Puglia
Il Castromediano, seguendo la propria impostazione di luogo dinamico e aperto al dialogo tra le epoche e i linguaggi, prosegue così il suo impegno di rilettura delle collezioni permanenti, così come è stato per i Paesaggi che costituiscono la raccolta archeologica.
«Da quasi cinque secoli emerge con commovente intensità, da una sua opera, lo sguardo di Pacecco De Rosa – dichiara il direttore Luigi De Luca – ed è lo sguardo del pittore a introdurci alla scoperta dei “paesaggi d’arte” custoditi nella pinacoteca del Museo Castromediano che torna visitabile con un nuovo allestimento e un inedito percorso espositivo. Ma cosa hanno in comune i “paesaggi archeologici” con i “paesaggi d’arte” nel loro coesistere negli stessi spazi? Con certezza il territorio di riferimento. Sul rapporto indissolubile tra le raccolte museali e il Salento, si fonda la natura stessa del Museo, già nelle intenzioni del suo fondatore Sigismondo Castromediano».
Quello che i “paesaggi d’arte” propongono è un lungo viaggio, tra la pittura manierista e barocca e le ricerche astratte e informali che hanno caratterizzato la metà del Novecento e ancora la scultura in pietra e cartapesta che dal Cinque e Seicento ha segnato lo scenario artistico di Terra d’Otranto; l’arte a Lecce e nel Salento tra le due guerre; la scultura che dall’Ottocento ha visto impegnati molti artisti di quest’area dentro e fuori dal territorio: riapre al pubblico la Pinacoteca del Museo Castromediano con un allestimento rinnovato e un percorso inedito che restituisce non soltanto gli esiti, la ricerca e le indagini dei maggiori artisti che hanno operato nel nostro territorio, ma anche, attraverso specifiche sezioni, le attitudini e il clima in cui hanno agito e realizzato la loro opera.
La pinacoteca è intitolata a Antonio Cassiano (1945-2015), direttore del Museo Castromediano dal 1994 al 2012 che si è adoperato per la raccolta, restauro e ordinamento delle opere facendo della pinacoteca un vero e proprio laboratorio di studio e ricerca in stretto dialogo con il territorio.
I contributi testuali inediti, parte integrante dell’allestimento, consentono al pubblico di comprendere le presenze e le ragioni degli affiancamenti delle opere, ma anche i rapporti intellettuali e artistici tra i singoli protagonisti delle collezioni museali.
Il percorso sarà fruibile in maniera totalmente accessibile, grazie alla collaborazione dall’Associazione Eurisko, che permetterà la fruizione del Museo agli ipovedenti, ai non vedenti ma anche a chi desidera vivere l’arte da un’altra prospettiva, non solo attraverso la vista. Il nuovo percorso crea nuove opportunità di inclusione con un servizio di audio descrizioni ma non solo, alcune delle opere esposte nella pinacoteca saranno anche fruibili tattilmente. I visitatori avranno così la possibilità di immergersi in un’esperienza artistica e sensoriale unica.
L’annuncio e l’invito a “esplorare” la Pinacoteca sarà presente – come ormai consuetudine – all’esterno del Castromediano con l’allestimento, lungo il perimetro del muro di cinta del Museo, delle fotografie realizzate da Daniele Coricciati che indaga le opere della collezione, proponendo frammenti, visioni, suggestioni che restituiscono al pubblico il rapporto indissolubile tra le raccolte museali e il Salento.
La nuova pinacoteca è stata ripensata e progettata suoi contenuti e nelle sue impostazioni curatoriali dal comitato scientifico, coordinato da Luigi De Luca (direttore del Museo Castromediano) e Brizia Minerva (storica dell’arte del Museo), composto da Michele Afferri (storico dell’arte), Raffaele Casciaro (Università del Salento), Mario Cazzato (architetto), Lorenzo Madaro (Accademia di Belle Arti di Brera, Milano), Massimiliano Rossi (Università del Salento) e Marco Tanzi (Università del Salento).
Il restyling delle sale è stato progettato dall’architetto Andrea Mantovano che ha disegnato e ideato nuovi dispositivi per l’esposizione di dipinti e sculture.
La Pinacoteca sarà visitabile nei giorni delle festività – compreso il lunedì 25 dicembre e lunedì 1 gennaio – dalle ore 9.00 alle 20.00.
Approfondimenti
Paesaggi d’Arte Cinquecento – Settecento
Con il passaggio alla sede attuale su progetto museale di Franco Minissi nel 1979, la pinacoteca ha uno spazio dedicato all’interno del Castromediano. Nella collezione confluiscono antichi depositi risalenti agli anni del fondatore Sigismondo Castromediano, la donazione Panarese di Lecce del 1951 e la collezione del Convitto Palmieri.
Con l’attuale riallestimento, la selezione delle opere mira a cogliere l’evoluzione del gusto artistico nel Salento a partire dalla fine del Cinquecento.
Oggi il racconto si sviluppa non solo secondo un criterio strettamente cronologico, ma per specifici contesti e aree tematiche con approfondimenti sui contesti di provenienza di dipinti e sculture. La scoperta del Nuovo Mondo traccia le vie della modernità. Dalla metà del Cinquecento è Napoli e non più Venezia al centro delle nuove rotte della cultura e dei commerci.
Lo sguardo rivolto alla città partenopea è testimoniato dai dipinti di Pacecco De Rosa, Andrea Vaccaro, Micco Spadaro, Francesco De Mura e vede l’affermarsi della cultura post caravaggesca con presenze quali il Maestro dell’Annuncio ai Pastori, come pure l’evolversi della pittura nel Settecento attraverso l’adozione di schemi barocchi e rococò. Completano l’esposizione i manufatti artistici: ceramiche salentine e pugliesi da Manduria, Laterza, Grottaglie; vetri, argenti, avori, parati, pianete, sculture in cartapesta affiancati ai dipinti e alle sculture evidenziano lo stile visuale dell’epoca.
Paesaggi d’Arte Ottocento e Novecento
Nella sezione dedicata all’Otto e al Novecentol’esposizione delle opere procede per nuclei tematici e monografici, poiché il progetto museologico intende prendere in considerazione i protagonisti del rinnovamento del linguaggio visivo in Terra d’Otranto dalla fine dell’800 ai tardi anni Ottanta del secolo successivo.
Oltre che da acquisti, donazioni di artisti che sono nati o si sono formati o hanno operato nel Salento, la collezione del Castromediano si completa con opere che provengono dalla Società Promotrice di Belle Arti “Salvator Rosa” di Napoli di cui la stessa Amministrazione provinciale era socia.
L’apertura della sezione è dedicata al paesaggio, il vero protagonista della pittura alla fine dell’Ottocento. Stanislao Sidoti apre per primo e in termini moderni su questo tema, seguito da Giuseppe Casciaro che fa, del paesaggio campano, la sua ricerca, alternandolo con quello salentino in occasione di episodici ritorni in patria, ad Ortelle. L’interpretazione drammatica e lirica della sua terra la troverà Vincenzo Ciardo, testimoniata al Castromediano da alcuni olii: Tramonto salentino, Oliveto pugliese, Plenilunio.
Contestualmente in esposizione, il visitatore potrà ammirare, sculture e dipinti dai temi e toni accademici di secondo ‘800: i marmi di Antonio Bortone come Sorriso” e il Ritratto di Castromediano, La Pompeiana di Eugenio Maccagnani e i dipinti d’ispirazione verista di Luigi Scorrano.
Collegate all’estetica del Novecento, sebbene di fresco naturalismo sono le sculture di Gaetano Martinez. Novecentista, ma con uno speciale gusto pittorico, è Geremia Re. Realismo e astrattismo sono le contrapposte anime nel secondo dopoguerra anche nel Salento con i dipinti di Carlo Barbieri, del fratello Francesco, scultore fuori da ogni corrente, di Lino Paolo Suppressa pittore di incantato realismo. Esponente della Aereopittura è Mino Delle Site, con gli olii: “Estate”, “Nevicata e Passeggiata”. Tra gli altri protagonisti del Novecento in allestimento le opere di Temistocle De Vitis, Giulio Pagliano, Nullo D’Amato, Michele Massari, Mario Palumbo, Antonio D’Andrea, Nino Della Notte, Aldo Calò, Antonio Massari, Franco Gelli, Fernando de Filippi, Vittorio Balsebre, Rita Guido fino agli irregolari Edoardo De Candia, Ezechiele Leandro.