Giovedì 28 aprile alle 18, il teatro Fusco di Taranto accoglierà la serata conclusiva della VI edizione del Premio Alessandro Leogrande promossa dall’Associazione Presìdi del libro in collaborazione con la Regione Puglia. Due quest’anno i premi in palio, uno assegnato dai gruppi di lettura dei Presìdi del libro e l’altro dagli studenti degli Istituti Superiori pugliesi che hanno aderito al progetto “Raccontami il giornalismo”.
I vincitori saranno svelati in conclusione di un pomeriggio dedicato alle interviste agli autori e alla figura di Alessandro Leogrande con contributi alla sua opera e al suo pensiero per una riflessione che lega il suo impegno a quello del migliore giornalismo contemporaneo.
I cinque i libri in concorso sono stati oggetto di studio della grande platea dei Presìdi del libro italiani e delle scuole pugliesi per un progetto che si propone non solo e non tanto di celebrare i migliori ma di alimentare il dibattito sulle grandi questioni del nostro tempo.
Valentina Furlanetto, candidata da Gianpiero Calapà è in gara con Noi schiavisti (ed. Laterza), un libro durissimo sulle nuove e più sottili forme di schiavismo che fanno comodo a tutti perfino ai migranti che a volte diventano essi stessi sfruttatori dei propri connazionali.
La storia di Julian Assange è al centro dell’inchiesta firmata da Stefania Maurizi e proposta da Francesca Nava. Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks (Chiarelettere) mostra come il giornalismo potrebbe cambiare il mondo col coraggio della verità.
Il vincitore del 2021, Nicola Lagioia, sostiene Il dio che danza di Paolo Pecere (Nottetempo), un viaggio alla scoperta di un fenomeno antichissimo e universale: la trance da possessione indotta dalla danza e dalla musica.
Paolo Pileri propone in gara Viaggio nell’Italia dell’Antropocene di Telmo Pievani e Mauro Varotto (Aboca), il racconto semiserio di un futuro che ci mostra come potrebbe diventare l’Italia dopo secoli in cui l’uomo ha posto se stesso al centro di ogni interesse.
Milano sotto Milano di Antonio Talia (Minimum Fax) è la candidatura di Gianfrancesco Turano. L’inchiesta accende i riflettori sulla contiguità tra economia e crimine nella città più ricca d’Italia dove si intrecciano le storie di vecchie bande locali, ’ndrine e affaristi senza scrupoli.