Sabato 3 giugno 2023 ore 19.00
Archivio Carmelo Bene, Biblioteca Bernardini – Convitto Palmieri
Piazzetta Carducci, Lecce
Inaugurazione della mostra
“L’Angelo di Luce. Diario di un artista e della sua passione per Carmelo”
Opere della donazione di Enrico Muscetra
Nella donazione con le opere dell’artista
le litografie realizzate dall’editore e stampatore Siro Teodorani
per Luciano Minguzzi, Renato Guttuso, Salvatore Fiume, Ernesto Treccani
e la corrispondenza di Muscetra con Guy Harloff, Graham Sutherland,
Ennio Calabria, Vincenzo Consolo, Predrag Matvejević, Irving Layton,
Tonino Guerra, Andrzej Żuławski.
In mostra dal 3 giugno al 3 luglio 2023
«L’ho incontrato nel 2019 in estate, nei luminosi spazi post-industriali del suo atelier temporaneo in un’ex fabbrica di sigarette abbandonata a Cracovia. È stato un incontro con un uomo che parla di arte con passione, ma anche con responsabilità. Ogni opera che crea è un lavoro personale, intellettuale, un lavoro di spoliazione di pezzi di materia dal solido per lasciare più spazio possibile alla luce. Questo mi è sembrato particolarmente intrigante: lavorare la materia in modo da trascenderla e liberarsi da essa», così lo scrittore e sociologo Robert Piaskowski, plenipotenziario del Sindaco di Cracovia per gli Affari Culturali, uno dei maggiori esponenti della cultura contemporanea polacca, scrive di Enrico Muscetra.
Sabato 3 giugno 2023, alle ore 19.00, negli spazi dell’Archivio Carmelo Bene, presso la Biblioteca Bernardini – Convitto Palmieri, in Piazzetta Carducci, a Lecce si terrà l’inaugurazione della mostra, a cura di Michele Afferri e Luigi De Luca, “L’Angelo di Luce. Diario di un artista e della sua passione per Carmelo. Opere della donazione di Enrico Muscetra”, in mostra dal 3 giugno fino al 3 luglio 2023.
Un allestimento che è un atto profondamente sentimentale, nel confermare il legame dell’artista con la sua terra ma, anche, un concreto arricchimento per la politica culturale del Polo Biblio museale di Lecce che, con la donazione Muscetra, conferma e cresce il suo legame con la storia dell’arte nel e per il Contemporaneo, pensando i luoghi come spazi aperti all’incontro, al confronto e alla continua contaminazione.
Al vernissage della mostra intervengono, Luigi De Luca, coordinatore dei Poli Biblio-museali della Regione Puglia; Carlo Salvemini, sindaco di Lecce; Grazia Di Bari, consigliera delegata alle Politiche Culturali, Patrimonio Materiale e Immateriale e Valorizzazione dei Borghi della Regione Puglia; lo scrittore e sociologo Robert Piaskowski, plenipotenziario del Sindaco di Cracovia per gli Affari Culturali; Matteo Ogliari, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia; Magdalena Merta, vedova del ministro Tomasz Merta; Agnieszka Grunwald, vice direttrice del Dipartimento degli Affari Esteri.
L’Angelo di Luce
Enrico Muscetra, pittore e scultore, nasce ad Alezio nel 1946 e vive tra il Salento e Cracovia. Della donazione al Museo Castromediano che comprende una selezione significativa della produzione dell’artista, una parte della sua collezione di opere di artisti del ‘900 e le “carte” che testimoniano del ruolo fondamentale che i rapporti umani hanno avuto nella sua vita e nella sua carriera fa parte, anche, l’opera Angelo di Luce che dà il titolo alla mostra.
Si tratta di un bronzo realizzato in due versioni leggermente diverse nell’espressione del volto. Una è collocata, per volontà del Comune di Cracovia, in un angolo tra i più suggestivi della capitale culturale della Polonia, nei pressi della casa dove visse Joseph Conrad; l’altra sarà ospitata presso il Convitto Palmieri a Lecce, sede dell’archivio Carmelo Bene.
La versione installata a Cracovia è dedicata a Tomasz Merta, storico e viceministro della cultura polacco, scomparso giovanissimo nel 2010 nell’incidente aereo di Smolensk e con il quale Muscetra era in rapporti di frequentazione artistica e culturale.
A Lecce sarà installata la versione che l’artista ha voluto dedicare a Carmelo Bene.
Come scrive Pier Giorgio Giacchè nel catalogo che accompagna la mostra: «Per questi suoi “Angeli di luce” Muscetra ha cercato un luogo del cuore, nelle due città natali della sua arte: Lecce e Cracovia, lontane e diverse in tutto, salvo una identica quota di esagerata bellezza e smodata eleganza. (…) Insomma, gli “Angeli di luce” passeranno il resto della loro vita terrena a confrontarsi con un “Cuore di tenebra” e consolarsi con un angelo di Voce».
«La geografia poetica di Muscetra ha due anime», dichiara Luigi De Luca, «con le sue due diverse versioni “L’Angelo di Luce” sancisce definitivamente, la dualità dell’arte di Muscetra e il rapporto indissolubile tra le sue due anime, una fatta di penombre e materia, l’altra fatta di aria e di luce. (…) L’importanza dell’angelo, al di là del suo valore artistico, sta nella stratificazione di senso che l’opera esprime e che Muscetra ha efficacemente sintetizzato nel gesto della doppia donazione. Un gesto che è artistico esso stesso; ispirato da un vuoto, da un’assenza più forte di tutte le altre che egli ha rappresentato in tanti dei suoi quadri».
Nella donazione al Museo Castromediano “L’Angelo di luce” non è solo, ma accompagnato da altri messaggeri celesti ispirati dall’Angelus Novus di Klee che, secondo le parole dello stesso Muscetra, «guarda commosso alle rovine del mondo e dirige il suo sguardo e la sua attività creativa non ad inseguire le ombre del crepuscolo (di questo nostro crepuscolo), ma a rendere il senso e la verità apparente della vita, per catturarne l’interno suo mistero e per scandire le dimensioni del sogno, degli spazi dell’irrappresentabile. E per designare, infine, una difficile, auspicabile resurrezione».
Il tema dell’Archivio Vivente
Muscetra è fautore di un fare artistico totalmente slegato dalla schiavitù del presente e proiettato in un infinito spirituale intimamente connesso con il tutto.
Ecco allora che il posto ideale in cui raccogliere le opere di una vita non è un salotto borghese ma un archivio vivente; come quello ideale e concreto in corso di realizzazione nel contesto del Convitto Palmieri, in cui già hanno trovato spazio le “carte” di Carmelo Bene, di Eugenio Barba, di Franco Gelli, di Saverio Dodaro.
Un archivio vivente aperto e disponibile a chi cerca nessi per continuare a crescere la memoria e la pratica intellettuale dell’esperienza artistica,
«Quella specie di terra di nessuno – afferma Luigi De Luca – in cui l’arte lancia la sua “sfida alla storia” e si gioca la partita tutta contemporanea del rapporto etica/politica. L’inconciliabile dilemma, per dirla con le parole di Marco Scotini, di essere simultaneamente nel tempo e contro il tempo. Condizione che dovrebbe essere propria di tutta l’arte; che lo è sicuramente per quella di Enrico Muscetra».
La mostra e la donazione
In mostra e nella donazione con le opere di Muscetra anche i lavori di artisti da lui conosciuti nel corso degli anni e con i quali ha stabilito legami di amicizia.
«Si tratta per lo più di opere grafiche – scrive il curatore Michele Afferri – ricevute in dono e spesso recanti una dedica ad personam realizzate principalmente nel laboratorio litografico dell’editore e stampatore Siro Teodorani che Muscetra frequenta durante il suo lungo periodo milanese. Facendo un rapido excursus tra le stampe incontriamo un “Gallo” ed un “Tavolo da lavoro”, due litografie create rispettivamente da Luciano Minguzzi e Renato Guttuso. Il maestro siciliano è particolarmente legato a Muscetra e ne apprezza il lavoro, tanto da contribuire con propri testi critici alla presentazione delle opere che l’artista salentino espone in due personali del 1972 e del 1984 allestite a Milano e Roma. Vicino ad esse un “Nudo femminile” di Salvatore Fiume: la litografia, che con altre due fa parte di una cartella pubblicata nel 1985 da Siro Teodorani, è stata realizzata dal pittore traendo ispirazione dai versi “Poesie d’amore” di Irving Layton, poeta canadese che Muscetra conosce nel 1980. E poi il “Paradiso perduto” di Ernesto Treccani, litografia che in mostra è esposta insieme al “Tema per Aldo Moro” di Muscetra poiché facenti parte di “Imbrianzolamento ’78”, una cartella del 1979 contenente due litografie accompagnate da poesie di Franco Cajani. Le stampe sono la riproposizione grafica dei grandi affreschi realizzati dai due artisti nel 1978 nell’ambito del progetto “Civica Pinacoteca all’aperto di Seregno”, manifestazione cui partecipano anche altri artisti come Cappello, Michetti e Brindisi. Le opere grafiche, infine, sono accompagnate da una selezione di foto e testi, sia manoscritti che dattiloscritti, che ci offrono uno spaccato dell’intensa vita relazionale che Muscetra ha intessuto non solo con altri pittori come Guy Harloff, Graham Sutherland, Ennio Calabria ma anche con uomini di cultura come Vincenzo Consolo, Predrag Matvejević, Irving Layton, Tonino Guerra, Andrzej Żuławski».