14 novembre 2022, ore 17.30
Al Museo Castromediano di Lecce
“I Capolavori del Museo Castromediano”
Presentazione del volume in 3 tomi (editi da Sfera), in un elegante cofanetto, che ripercorre la storia delle collezioni archeologiche del Museo, a firma di Annalucia Tempesta e Salvatore Bianco
Una serata con diversi ospiti speciali, tra cui la direttrice del Parco del Colosseo Alfonsina Russo
E alle 19 la performance “Danzare il mito” con la danzatrice Maristella Martella
e la sua compagnia Tarantarte
“Per la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, il Museo Castromediano – custode di una significativa quantità di beni di proprietà statale – rappresenta un importante riferimento per il confronto e per condividere iniziative tra cui un’importante opera di catalogazione, in corso, finalizzata alla ricognizione e alla conoscenza del patrimonio”, afferma la soprintendente Francesca Riccio.
Luogo generatore di connessioni, reti, spazio di “cura” per le esigenze della contemporaneità (siamo stati a lungo hub vaccinale d’intesa con ASL Lecce), spazio espositivo e di ricerca, ma anche, naturalmente, di studio e valorizzazione delle collezioni: il Museo Castromediano di Lecce, d’intesa con Regione Puglia e Provincia di Lecce, prosegue il proprio militante percorso, che connette l’antico con il contemporaneo.Contemporaneo è infatti l’approccio di ricerca e studio che ha visto Annalucia Tempesta, archeologa del museo, e Salvatore Bianco, ripercorrere storia e storie dei reperti archeologici qui conservati. Dopo anni di intenso lavoro, i primi 3 tomi – concepiti con una veste grafica rigorosa, densa anche di immagini storiche e campagne fotografiche recenti – sono pronti e saranno presentati in una serata speciale, densa di ospiti e momenti di approfondimento, legati anche alla danza contemporanea. Sarà anche l’occasione per tracciare una riflessione sul ruolo del Museo e sui suoi sviluppi in termini di programmazione e visione.
Per Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce: “Uno straordinario strumento di conoscenza e dialogo: lo considero così questo progetto editoriale, che vede ancora una volta Regione Puglia e Provincia di Lecce insieme per la valorizzazione del patrimonio del Museo Castromediano. È un percorso che proseguiremo, arrivando ai tomi dedicati alle collezioni dell’Otto e Novecento e della contemporaneità, per condividere ancora una volta il nostro patrimonio con gli studiosi e gli appassionati”.
PROGRAMMA
Saluti
Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia
Stefano Minerva, Presidente della Provincia di Lecce
Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio
Modera
Luigi De Luca, Direttore Polo Biblio-museale di Lecce
Intervengono
Salvatore Bianco, (autore) già direttore del Museo Nazionale della Siritide
Anna Lucia Tempesta, (autrice) conservatrice archeologa del Museo Castromediano
Luca Mercuri, Direttore Regionale Musei di Puglia
Raffaele Casciaro, Direttore Dipartimento di Beni Culturali di Unisalento
Adele Maresca Campagna, Presidente ICOM Italia
Alfonsina Russo, Direttrice Parco Archeologico del Colosseo
19.30 Performance“Danzare il Mito” a cura di Maristella Martellacon la Compagnia Tarantarte 20.30 Degustazionevini e spumanti a cura della Cantina Cupertinum, con il presidente Francesco Maria Trono.
La performance danzante, appositamente rivista e adattata agli spazi del Castromediano dalla coreografa Maristella Martella, comprenderà i diversi paesaggi del museo, coinvolgendo gli spettatori che saranno invitati a seguire i danzatori nel percorso, esattamente come sulle pareti interne delle lastre della tomba delle danzatrici, spettacolare e rarissimo “dipinto” archeologico rinvenuto nel sottosuolo di Ruvo e oggi esposto al MANN di Napoli, il maestro del coro precedee guidail corteo di colorate danzatrici che, tutte tenute per mano in una sorta di catena umana, danzano una processione sacra al ritmo di uno strumento a fiato (aulos) e uno a corda (lira).
La partecipazione all’evento è libera.
SCHEDE DEL CATALOGO
VOLUMI RACCHIUSI IN ELEGANTE COFANETTO IN CARTONCINO – ISBN della trilogia racchiusa in cofanetto: 978-88-85753-54-9 (italiano) – 978-88-85753-58-7 (inglese) – prezzo di copertina 45 euro
Volume 1 – ISBN del singolo volume: 978-88-85753-51-8 (italiano) – 978-88-85753-55-6 (inglese)
AUTORE – Salvatore Bianco
TITOLO – Preistoria del Salento Meridionale – Ambiente, gruppi umani, comunità
Il volume è composto di 120 facciate
Formato chiuso 24 x 22
Stampato in quadricromia + pantone + vernice acrilica di protezione
Carta per l’interno patinata opaca 150 gr
Carta per la copertina patinata opaca 300 gr con plastificazione opaca soffice al tatto
Il volume si presenta allestito in brossura cucita in copertina con alette
Volume 2 – ISBN del singolo volume: 978-88-85753-52-5 (italiano) – 978-88-85753-56-3 (inglese)
AUTORE – Anna Lucia Tempesta
TITOLO – Da Iapigi a Messapi – Le genti della terra in mezzo ai mari
Il volume è composto di 120 facciate
Formato chiuso 24 x 22
Stampato in quadricromia + pantone + vernice acrilica di protezione
Carta per l’interno patinata opaca 150 gr
Carta per la copertina patinata opaca 300 gr con plastificazione opaca soffice al tatto
Il volume si presenta allestito in brossura cucita in copertina con alette
Volume 3 – ISBN del singolo volume: 978-88-85753-53-2 (italiano) – 978-88-85753-57-0 (inglese)
AUTORE – Anna Lucia Tempesta
TITOLO – Da Messapi a Romani – Storie di condivisione, alterità, integrazione
Il volume è composto di 132 facciate
Formato chiuso 24 x 22
Stampato in quadricromia + pantone + vernice acrilica di protezione
Carta per l’interno patinata opaca 150 gr
Carta per la copertina patinata opaca 300 gr con plastificazione opaca soffice al tatto
Il volume si presenta allestito in brossura cucita in copertina con alette
1_Preistoria del Salento meridionale. Ambiente, gruppi umani, comunità
Il primo tomo è dedicato alla narrazione delle culture preistoriche (Paleolitico, Neolitico) e protostoriche (Età del Rame o Eneolitico, età del Bronzo), che si sono succedute sul territorio del Salento meridionale.
Come detto dall’Autore in premessa, essendo i siti pre-protostorici (abitati, siti in grotta, sepolture) esposti nel percorso museale numericamente limitati, si è preferito illustrare diacronicamente le diverse fasi tenendo conto sia dei siti e dei relativi materiali esposti sia dei tanti siti non presenti in esposizione, i cui materiali sono conservati nei depositi della competente Soprintendenza o degli Istituti di ricerca titolari degli scavi archeologici.
2_Da Micenei a Messapi. Le genti della terra in mezzo ai mari
Nel secondo volume, il racconto del Salento archeologico ricomincia dal punto in cui si interrompe il primo. L’emersione, lenta e progressiva, dell’etnosmessapico all’interno della triplice divisione della civiltà iapigia, corrispondente grossomodo al territorio dell’odierna Puglia, è raccontata dagli antichi miti e confermata dalla ricerca archeologica. Tale emersione, affidata inizialmente ai contatti, agli scambi e ai commerci sulle vie del mare con le popolazioni egee, cretesi in particolare, ma anche con quelle dell’opposta costa illirica e con i territori italici di cultura etrusca, diventa sempre più evidente e marcata in seguito alla fondazione delle colonie greche dell’arco ionico, soprattutto Metaponto e Taranto. Da quest’ultima, i Messapi prendono in prestito finanche l’alfabeto, pur mantenendo una lingua propria e proprie particolarità d’uso almeno fino alla piena romanizzazione del Salento.
3_Da Messapi a Romani. Storie di condivisione, alterità. Integrazione
In continuità con il volume precedente, qui si approfondiscono le tracce archeologiche e iconografiche dei segni del sacro e si prova a scendere – proprio come in uno scavo archeologico – nel particolare dell’immaginario mitico raccontato sulle scene figurate presenti sulle pareti dei vasi a figure rosse o sovradipinti in bianco, rosso e giallo oro, a sfogliarne le sovrapposizioni (concettuali) e provare a comprenderne le dinamiche rituali e i significati sottesi a quei segmenti mitologici.
Tra i Messapi, le manifestazioni del sacro sono molto diverse tra loro, talvolta di accentuazione dell’elemento tradizionale, talora di profonda innovazione.