Hyperion, musiche di Bruno Maderna e voce di Carmelo Bene
ascolto guidato
a cura di Marcello Panni
e prima assoluta nazionale della presentazione del cofanetto edito da Tactus in collaborazione con l’Archivio Carmelo Bene e il Polo biblio-museale di Lecce.
Museo Castromediano, Lecce
24 marzo 2022, ore 18
Performance teatrale e sinfonica che nel 1980 vede la direzione e l’interpretazione di Carmelo Bene, con testo di Friedrich Hölderline musiche di Bruno Maderna. Direzione d’orchestra di Marcello Panni; orchestra della Rai di Milano.
All’incontro, insieme a Marcello Panni, partecipano: Salomè Bene, Brizia Minerva e Gian Enzo Rossi
Dalla prima pubblicazione del romanzo di Hölderlin, avvenuta nel 1797, al più recente contributo di Marcello Panni (con la voce recitante di Carmelo Bene), l’Hyperion è sempre stato un “work in progress” di grandi artisti interessati a coniugare gli stimoli del Romanticismo e le avanguardie musicali. Oggi l’Archivio Carmelo Bene e il Polo biblio-museale di Lecce, all’interno del programma dedicato al ventennale dalla morte del Maestro (Vent’anni senza Bene), promuovono questo speciale incontro con uno dei più grandi compositori e direttori d’orchestra internazionali. Una delle principali missioni dell’Archivio, difatti, è l’approfondimento dei capolavori beniani ma anche lo studio delle sue collaborazioni con altri artisti e intellettuali. Si inserisce in questo filone l’appuntamento in agenda per il 24 marzo al Museo Castromediano, un’occasione unica per entrare nelle viscere del pensiero beniano attraverso la viva voce di un protagonista come Panni.
Bene e Panni hanno lavorato allo spettacolo teatrale e sinfonico, con testo di Friedrich Hölderlin e musiche di Bruno Maderna, in due occasioni: nel 1980 all’Accademia di Santa Cecilia e nel 1981 alla Rai di Milano. In entrambe queste esecuzioni, il contributo di Carmelo Bene è stato decisivo. Difatti, oltre a esercitare il ruolo di voce recitante, è stato grazie alla profonda conoscenza di Bene per il lavoro di Hölderlin che il suo adattamento (e traduzione) diventò una consapevole metafora dell’artista romantico isolato e tormentato.
Questa nuova edizione dell’Hyperion (edita da Tactus, 2022), è stata fortemente sollecitata dal direttore d’orchestra Marcello Panni e dal direttore del Polo biblio-museale di Lecce Luigi De Luca. Contestualmente è anche occasione di ascoltare la voce del maestro Carmelo Bene (registrata nel 1981) che sarà in dialogo con la musica.
“Hyperion” resta uno dei più affascinanti ed enigmatici lavori musicali del secondo Novecento. A dirigerlo sarà Marcello Panni, che partecipò giovanissimo alle avanguardie artistiche di quegli anni ed è ora uno dei pochi in grado di riprodurre fedelmente lo spirito della complessa partitura di Maderna.
In entrambe le esecuzioni del 1980 e 1981, la voce recitante era quella di Carmelo Bene, che aveva preparato un suo adattamento e una sua traduzione del testo di Hölderlin, metafora dell’artista romantico isolato e tormentato. Predispose un allestimento scenico suo, che evidenziava la drammaturgia, mutando anche l’ordine dei brani di Maderna.
MARCELLO PANNI, PROFILO BIOGRAFICO ESSENZIALE
Nato a Roma nel 1940, Marcello Panni compie gli studi di pianoforte, composizione e direzione d’orchestra nella sua città, diplomandosi al Conservatorio di Santa Cecilia. Si perfeziona in seguito nella composizione all’Accademia di Santa Cecilia con Goffredo Petrassi e in direzione d’orchestra nella classe di Manuel Rosenthal al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi. Debutta come direttore nel 1969 con un concerto dedicato a musiche di Petrassi alla Biennale di Venezia. Da allora porta avanti carriere parallele di compositore, di direttore d’orchestra e di organizzatore musicale. Dal 1980 al 1984 insegna composizione al Mills College di Oakland, California, titolare della prestigiosa Milhaud Chair, che era stata in precedenza di John Cage e Luciano Berio, sviluppando uno stretto legame con il giovane compositore californiano, John Adams, che influisce fortemente sul suo linguaggio musicale a partire dagli anni ’90. Tra le sue composizioni più recenti per orchestra Trenodia, per viola e archi (Roma, 1991), Sinfonietta per orchestra da camera (Milano, 2001), Calatafimi!per voce recitante e orchestra (Rai di Torino,2008), Grande Suite dall’operaGaribaldi en Sicile, (Roma, Quirinale, 2011), trasmessa in diretta da Radio 3 per l’apertura del 150 ° dell’Unità d’Italia, Le vesti della notte per voce e orchestra (commissione dell’Accademia di Santa Cecilia, 2014) e Zodiacper voce e orchestra, (commissione dell’Orchestra della Toscana, 2015) Concerto per Violino e orchestra “dalla Terra del Rimorso” per l’orchestra Tito Schipa di Lecce, (Lecce 2014).
FONDO BENE, LECCE
All’interno dell’Archivio Bene al Convitto Palmieri di Lecce, una grande libreria ospita la biblioteca personale del maestro; all’interno volumi rari di storia dell’arte, teatro, letteratura e storia, spesso accompagnati da postille redatte a mano dallo stesso Bene. Ci consentono di ricostruire una parte preponderante del suo immaginario, perché sono le fonti bibliografiche e iconografiche che l’hanno ispirato nel corso delle sue appassionate ricerche capaci di muoversi oltre gli steccati dei singoli ambiti, all’insegna di un itinerario plurale, che è quello che contrassegna la sua geniale operatività di drammaturgo, poeta, scrittore, regista e intellettuale a tutto tondo.
Ogni giorno questo luogo è vivo, visitato da scolaresche e cittadini, in un flusso costante che intende sollecitare la riflessione collettiva e immaginare un archivio come a uno spazio dinamico, in movimento, aperto alle sollecitazioni esterne di artisti e intellettuali.
Grandi poltrone, tavoli e sedie ci consentono di sostare nello spazio, suggerendoci la natura di questo luogo: teatro di osservazione e studio, contemplazione e bellezza, con grandi vetrate affacciate sul centro storico di Lecce, lo stesso teatro barocco a lungo osservato nelle scorribande adolescenziali da Bene. I due grandi angeli concepiti dall’artista – e suo compagno di strada – Gino Marotta per lo spettacolo di Carmelo Bene Hommelette for Hamletdel 1987, in attesa di restauro, sono installati all’interno dello spazio, a pochi metri di distanza dal grande polittico dell’artista contemporaneo Luigi Presicce Atto unico sulla morte in cinque compianti, realizzato alcuni anni fa in occasione di una performance – con gli abiti di scena di Bene – nella chiesa di San Francesco della Scarpa, sempre all’interno del Convitto Palmieri.
Museo Castromediano
Viale Gallipoli, Lecce
Ingresso gratuito su prenotazione e green pass, via app Io Prenoto o al numero 0832.373572