Contribuisci al LAVORO
Su cosa vorresti che la Regione Puglia intervenisse con maggiore incisività?
Quali progetti vorresti realizzare o veder sorgere?
Come realizzarli?
Con chi?
Perché?Rispondendo a queste domande, è importante tener conto di due linee guida essenziali:
– la necessità di fare sistema tra gli operatori, e tra gli operatori e la Regione;
– la necessità di elaborare strategie di lungo periodo, e ad ampio raggio, che favoriscano l’intersezione, la contaminazione tra vari ambiti disciplinari.Adesso tocca a te!
Altri articoli
Sono profondamente convinto che siano le NUOVE IDEE a tenere in vita un processo culturale economicamente autosostenibile. Fare impresa difatti significa innanzitutto “intraprendere”. In una nota serie televisiva, Enterprise (traduzione in inglese di “impresa”) era il nome del mezzo con cui gli esseri umani esploravano cavallerescamente l’esistenza. Il loro motto era: «Arrivare là dove nessuno è mai giunto prima». Favorire la sostenibilità di un business significa dunque favorire l’esplorazione, l’evoluzione, l’afflusso di nuove idee e di nuovi talenti.
Attualmente un giovane cineasta in erba che voglia addentrarsi nel business dell’audiovisivo si ritrova costretto a soddisfare – immediatamente e senza attese – le necessità di solidità economica richieste dalle produzioni cinematografiche. Requisiti che possono essere garantiti solo da cineasti già affermati. Restano dunque esclusi a priori dai meccanismi di business. Nasce così la gigantesca barriera all’ingresso che impedisce ai nuovi talenti di sbocciare e di farsi conoscere, sabotando l’afflusso di nuove idee e soffocando così a monte la sostenibilità economica dell’intero settore audiovisivo. Non a caso oggi l’offerta cinematografica si è trasversalmente appiattita sul “prodotto rifugio” del film per famiglie, che potremmo considerare “usato sicuro” essendo in effetti sempre lo stesso prodotto che pirandellianamente si ripete all’infinito.
Orson Welles girò Quarto Potere a soli 26 anni. Ventisei. Impensabile nell’Italia di oggi, in cui i criteri di valutazione per i sovvenzionamenti sono affidati esclusivamente a dati storici. Se fosse nato qui da noi ed avesse 26 anni oggi, Orson Welles dovrebbe perdere molti anni, forse decenni, girando prodotti minori prima di poter sprigionare tutta la sua bravura con Quarto Potere – e non è affatto detto che ci riuscirebbe, anzi. Con questo esempio intendo porre l’accento sull’importanza di trovare nuovi meccanismi che agevolino l’identificazione ed il riconoscimento dei giovani talenti. Come detto, fare impresa significa in effetti proprio questo: iniziare, intraprendere.
Un meccanismo vincente in grado di disinnescare le barriere all’ingresso per nuovi talenti meritevoli può essere quello del MICRO BUDGET. Similarmente al microcredito per le imprese, il micro budget per i piccoli corti darebbe ai nuovi cineasti la possibilità di creare prodotti con cui far conoscere la propria bravura. La stessa Apulia Film Commission, all’inizio della propria esistenza, ha consentito l’ascesa di nuovi giovani registi proprio grazie al suo approccio iniziale favorevole a girare qualsiasi cosa. Oggi, ovviamente, non può più essere così per ovvi motivi. Considerando però che un regista o autore alla sua prima opera si accontenta di poche migliaia di euro per dare vita al suo primo prodotto, e che parimenti i tecnici e gli attori alle prime armi – spesso ancora in fase di studio accademico – si accontentano di cachet bassi per fare le prime esperienze, può nascere un vero e proprio sotto-sistema all’interno della filiera cinematografica in grado non solo di lanciare nuovi talenti, ma anche di formare le professionalità, le maestranze e gli artisti del futuro.
Sia la Puglia a forgiare una nuova generazione di cineasti come fu per la New Hollywood, i cui esponenti di spicco non a caso erano tutti trentenni. George Lucas nel 1977 con Guerre Stellari cambiò per sempre l’industria audiovisiva inventando il blockbuster. Aveva solo 33 anni.