Il regista iraniano Ghazi Rabihavi presenta in anteprima nazionale a Lecce, nell’auditorium del Museo S. Castromediano, il 14 aprile alle ore 19, il suo ultimo progetto CEASEFIRE-CESSATE IL FUOCO,confermando il suo legame d’elezione con il Salento, dove sono state girate alcune scene del cortometraggio.
Il film descrive il destino di tre donne diverse tra loro, ma accomunate dalle conseguenze della violenza dell’uomo sulle loro vite, e si compone di tre episodi: Zeytun (Olivo), che racconta degli effetti devastanti della guerra, la cui protagonista, diviene trasposizione della distruzione perpetrata anche ai danni della natura; Fairy Lights (Luci Fatate), incentrato sulla condizione femminile quando, in paesi come l’Iran, sale al potere un’oligarchia religiosa; Love & Sickle (Amore e Falce), che tratta il tema della violenza domestica, prendendo spunto da un fatto di cronaca avvenuto nel 2020 nel Nord dell’Iran, il “Caso Romina“.
A testimonianza della trasversalità e dell’universalità del messaggio di Rabihavi, oltre al contributo di artisti locali, i cortometraggi si avvalgono della collaborazione con Manoocher Deghati, fotoreporter di conflitti e questioni sociali in tutto il mondo dal 1978, che ha lavorato per pubblicazioni quali Time, Life, Geo e National Geographic, e di quella dell’artista e fotoreporter Kaveh Golestan, ucciso da una mina antiuomo in Iraq mentre faceva un reportage per la BBC, già pioniere della fotografia di strada e vincitore del Premio Pulitzer e della Medaglia d’Oro Robert Capa, le cui fotografie fanno parte della collezione permanente del Tate Modern a Londra e sono state esposte nei più importanti musei e gallerie d’arte moderna.
Lo scrittore, drammaturgo, regista Ghazi Rabihavi, da sempre impegnato nella lotta per i diritti umani, nasce ad Abadan, Iran, nel 1956. Quando scoppia la Rivoluzione di Komehini, si trasferisce a Tehran, dove lavora come giornalista e dove incontra e collabora con Deghati e Golestan. Nel 1980, durante il conflitto tra Iran e Iraq, Rabihavi si oppone all’atrocità e all’insensatezza della guerra, pubblicando il romanzo Diario di un Soldato, motivo per cui verrà arrestato e condannato a morte. Alla fine, passerà otto mesi in carcere, ma ciò gli costerà l’interdizione dall’Associazione degli Scrittori Iraniani e potrà pubblicare il romanzo Hoffreh solocollettivamente, in collaborazione con H. Golchiri, uno dei capostipiti del romanzo persiano moderno. Si dedicherà, quindi, alla drammaturgia e collaborerà con il celebra cineasta Ebrahim Golestan. Nel 1994 viene interdetto dalla pubblicazione di qualunque opera e va in esilio a Londra, dove attualmente vive e lavora. Tra le sue numerose produzioni teatrali, ricordiamo Look Europe!, prodotto da Harold Pinter, che vi prende parte, messo in scena a Londra, New York ed Amsterdam. Lo stesso Pinter definirà un’altro suo dramma, Stoning, “un’opera teatrale potente, meravigliosamente costruita”. Nel 2009, Rabihavi si oppone alla proposta di istituire in Gran Bretagna le Shari’a Courts, un tentativo di far penetrare la legge islamica nei tribunali britannici per le questioni riguardanti il diritto di famiglia, mettendo in scena The Masculine Law (La legge maschile), opera composta da 20 brevi episodi, che descrive gli effetti di tale legislazione sui diritti delle donne.
Il suo ultimo romanzo, The Boys of Love, sul tema dell’omosessualità, è stato tradotto e pubblicato in Francia, in Germania e in Egitto, ma è ancora censurato in Iran. A breve, la raccolta di racconti Quattro stagioni iraniane, tradotto da Benedetta Pati, verrà pubblicato dalla casa editrice Musicaos Editore.
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