Accompagnato dall’hashtag #NO FEAR, ritorna ai nastri di partenza la XXVI edizione del Festival Castel dei Mondi di Andria. La spiegazione dello slogan è anticipatamente fornita dal direttore artistico dell’Evento, Riccardo Carbutti: «La pandemia ha fatto emergere da sotto il tappeto tutte le criticità del sistema culturale del nostro Paese e soprattutto dello spettacolo dal vivo. L’esperienza inedita del lockdown ha ridisegnato i nostri modi di vivere, cancellato rapporti consolidati, aumentato l’insicurezza verso il futuro e lasciato ferite profonde nell’animo e nella mente. Il Teatro non si è sottratto a questo destino, anzi l’ha vissuto drammaticamente sulla propria pelle. Ora però, niente paura, e sforziamoci di ripensare una nuova relazione, più intima e proficua, con gli spettatori, meglio con i fruitori di una difficile e rinnovata fase culturale».
Particolarmente denso ed eterogeneo il programma di questa edizione, che si articola in ben 13 sezioni: Installazioni; Arte e Tecnologia; Teatro di Figura, CastedeiMondi Lab, Focus Puglia, Focus Toscana, Gli Anniversari, I Talk, La Danza, Il Teatro Nazionale, I maestri del Teatro Europeo; Residenza Abitare, Bonus Track ed altri Eventi Collaterali.
Per Sante Levante, direttore del Consorzio Teatro Pubblico Pugliese – partner forte e storico del Festival e da anni, tra i primissimi Circuiti Multidisciplinari in Italia, «questa edizione di Castel dei Mondi è il simbolo della forza del Teatro che rinasce e la parola d’ordine è senza remore: ripartenza. Come Teatro Pubblico Pugliese siamo ben felici di essere ancora una volta al fianco della Città di Andria e della Regione Puglia per l’organizzazione di questo Evento che è al tempo stesso una sorta di percorso culturale virtuoso per la crescita a tutto tondo delle comunità coinvolte. Uno strumento nelle mani di performer e pubblico per elevare il pensiero e viaggiare verso mondi inediti che solo l’Arte può regalarci».
Intanto domani, in serata, è gia tempo di spettacolo. Alle ore 21.30 presso Palazzo Ducale, esordio
con Sotterraneo in “SHAKESPEAROLOGY”. Un suggestivo “one-man-show”, una biografia, un catalogo di
materiali shakesperiani con un inedito ribaltamento dei ruoli: dopo secoli passati ad interrogare le sue opere ecco che l’illustre Cantore decide dire la sua, interrogando il pubblico del nostro tempo.
Sempre in serata presso il Quartiere Monticelli, per la sezione Lab, libere interviste ed indagini lampo
degli “Omini” tra i residenti della zona, finalizzate alla costruzione di un successivo spettacolo (C.P.I.A./ Istituto Salvemini); mentre, per la sezione Home, Michele Sinisi prosegue una produzione sul campo per un gruppo di 14 attori. Che si ritroveranno appunto a vivere in una casa, intesa come spazio vitale da attraversare, da sognare, da immaginare e da desiderare, ma anche da salvaguardare e da preservare.
Infine, nella centralissima piazza Catuma, continuano ad attirare l’attenzione di curiosi, avventori ed
appassionati del genere, due suggestive installazioni dell’artista Dario Agrimi: Opera 1, “SICUMERA”, rappresenta un anziano in equilibrio precario su un trampolino di 13 metri, indeciso se gettarsi nel vuoto
oppure attendere la sua fine naturale che lo porterà a cadere comunque. Opera 2, “VOLI PINDARICI”, a
raffigurare un’anziana signora che galleggia in una stanza. La stanza di un “tempo casalingo” e di un’esistenza vissute e consumate tra quelle inesorabili quattro mura.