La Carta dei Beni culturali della Regione Puglia, CartApulia, il sistema informativo cartografico che consente di leggere e rappresentare la complessità del patrimonio culturale materiale e immateriale regionale, a partire da oggi, 1 ottobre 2024, è fruibile nella sua nuova veste grafica con contenuti integrati e migliorati, resi più completi grazie anche alla partecipazione attiva degli operatori.
Lo scorso giugno quello che sarebbe diventata oggi CartApulia (www.cartapulia.it) fu presentato nel corso di un incontro dedicato, che si tenne presso il Padiglione 152 della Regione Puglia in Fiera del Levante, al quale presero parte Aldo Patruno, Direttore Dipartimento Turismo e Cultura, Mauro Paolo Bruno, Dirigente della Sezione Sviluppo Innovazione Reti, Domenico Morgese, Project Manager Officer di InnovaPuglia SpA, Danilo Fronza, Project Manager di Links SpA e per DM Cultura William Iacorossi, Direttore Commerciale, insieme a Marco Ranieri, Sales Manager.
“Dopo la presentazione della nuove funzionalità del portale, CartApulia finalmente va online e costituisce uno dei pezzi fondamentali dell’Ecosistema digitale della Cultura e del Turismo. – la dichiarazione di Mauro Paolo Bruno, Dirigente della Sezione Sviluppo Innovazione Reti della Regione Puglia – Ci permetterà di essere perfettamente in linea con le indicazioni ministeriali per la catalogazione dei beni immobili, mobili e immateriali, ed anche di raggiungere ed uniformarsi ai livelli di qualità utili per l’accreditamento dei musei delle reti nel Sistema Museale Nazionale.”
Obiettivi fondanti, ora ancor più consolidati, di quella che si ricorda è uno strumento previsto dalla Legge Regionale n. 17 del 26 giugno 2013, sono la conoscenza, salvaguardia, conservazione e valorizzazione dei patrimoni culturali della Regione Puglia per mezzo di un catalogo di pubblico ed immediato accesso. Un censimento partecipativo che coinvolge gli operatori dei luoghi della cultura, le amministrazioni nazionali e locali e gli ordini professionali, consentendo di documentare e mappare il patrimonio culturale, suddivisi: immobili archeologici, architettonici, mobili, immateriali, luoghi della cultura e fondi archivistici. Al fine di promuovere al meglio i territori sono stati mantenuti i percorsi tematici che potranno essere ampliati e creati dalla comunità sulla base delle complessità interpretative e delle competenze specifiche.
Storico del processo costitutivo di CartApulia
Il progetto nasce nel 2006 nell’ambito del processo di redazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) con la finalità di effettuare una ricognizione dell’intero territorio attraverso l’analisi delle caratteristiche storiche, naturali ed estetiche, delle loro interrelazioni e della conseguente definizione dei valori paesaggistici da tutelare e valorizzare. Viste le finalità e l’ambito di intervento su scala territoriale, il censimento avviato nel 2006 ha inizialmente riguardato i beni immobili e le aree di valore culturale e paesaggistico, localizzati in ambito extraurbano, già oggetto di pubblicazione o i cui dati erano presenti negli archivi delle Soprintendenze o delle Università pugliesi.
A seguito della definitiva approvazione del Piano Paesaggistico (2013), la Carta dei Beni Culturali assume una identità slegata dalle necessità della pianificazione territoriale, diventando strumento di ricerca, valorizzazione e monitoraggio anche dei Luoghi ed Istituti di Cultura. In questa fase prima fase evolutiva la catalogazione è stata estesa all’ambito urbano e il database arricchito di nuove acquisizioni gestite dalla piattaforma SIRPAC che risulta interamente interoperabile con i sistemi informativi utilizzati dal Ministero per il Beni e le Attività Culturali, nello specifico dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD). Questa fase è stata seguita da un gruppo multidisciplinare che ha visto coinvolte le quattro Università pugliesi, la Direzione Regionale per i Beni e le Attività culturali dell’allora Mibact con le competenti Soprintendenze, con il coordinamento e la validazione scientifica del prof. Giuliano Volpe.
Le innovazioni apportate introducono ulteriori funzionalità che inducono a considerare la Carta dei Beni Culturali anche come strumento di governance del patrimonio culturale, nell’accezione di “insieme dei principi, dei modi, delle procedure per la gestione di fenomeni complessi dalle rilevanti ricadute sociali”, riconoscendo in tal modo alla cultura il valore di volano per la coesione sociale in accordo con la definizione data dall’Unesco. In tale ottica nasce il progetto CartApulia, avviato nel 2018, che si sostanzia in una revisione dello strumento, che, conservando l’approccio cartografico e l’impostazione scientifica del catalogo, rende il database accessibile ad un pubblico differenziato, mediante la semplificazione delle procedure di ricerca e la differente modalità di restituzione dei risultati (cartografica, griglia, lista) con la finalità di permettere una fruizione organizzata in diversificati livelli di approfondimento anche mediante la ricerca cronologica e dinamica (Linea del Tempo).
CartApulia si fonda su un percorso di partecipazione che vede coinvolti tutti i Luoghi di Cultura presenti nel database della Carta dei Beni culturali regionale e quelli provenienti da altre banche dati (DBunico e Istat). Le informazioni, con particolare riferimento all’ambito della fruizione, provengono direttamente dagli istituti di cultura coinvolti che aggiorneranno i contenuti delle proprie scheda di catalogo.
Nel 2022 è partito il progetto di reingegnerizzazione del processo di rappresentazione cartografica dell’intero patrimonio culturale, rispondendo alla richiesta dell’art. 17 del Decreto Legislativo n. 42/2004, assicurando il concorso della Regione Puglia alla catalogazione, pur mantenendo la visione olistica, volta a rappresentare i beni culturali in un sistema complesso di relazioni e stratificazioni. L’approccio stratigrafico e la restituzione cartografica consentono di superare la frammentazione data dall’applicazione delle categorie disciplinari, che in CartApulia sono utilizzate esclusivamente per filtrare la ricerca, e di rappresentare la continuità storica dell’antropizzazione nel territorio pugliese, favorendo la lettura integrata e diacronica delle relazioni che legano tra loro i beni culturali, nell’ambito territoriale e del paesaggio di riferimento.
Un importante elemento di innovazione è l’implementazione del sistema di catalogazione e di inventariazione del patrimonio non solo materiale ma anche immateriale, assolvendo anche alla funzione di individuazione dell’insieme di pratiche, rappresentazioni, espressioni artigianali e artistiche, narrazioni, tradizioni, sapere, capacità e proverbi dialettali che le comunità riconoscono come parte integrante del loro patrimonio culturale e che sono impegnate a trasmettere di generazione in generazione. Il patrimonio culturale immateriale garantisce un senso di identità e continuità e incoraggia il rispetto per la diversità culturale, la creatività umana, lo sviluppo sostenibile, oltre che il rispetto reciproco tra le comunità stesse e i soggetti coinvolti.