CAMMINI E ITINERARI CULTURALI
I Cammini di Puglia
Terra di transito per antichissima vocazione e tradizione, punto di incontro tra Oriente ed Occidente, la Puglia ha visto nel corso della sua storia plurimillenaria il passaggio di innumerevoli viaggiatori, commercianti e pellegrini (peregri, peregre, per «attraverso» + ager agri «campo/i»), che furono portatori di lingue, culture e storie diverse, la cui sintesi caleidoscopica oggi rappresenta il fattore identitario più interessante della nostra regione. Provenienti dal nord Europa e dal Sud del Mediterraneo, questi uomini raggiungevano le sponde dell’Adriatico via mare o via terra, mediante un fitto sistema di porti, ma anche di strade, in parte basato sull’eterna viabilità romana e in parte da sentieri più mutevoli, la cui lettura archeologica oggi risulta più complessa. Le ragioni del viaggio potevano essere diverse: dagli affari con l’Europa Orientale alla dimensione spirituale, che trovava in Puglia delle mete di pellegrinaggio di altissimo livello come il Santuario micaelico di Monte Sant’Angelo, la basilica di San Nicola a Bari, i porti di Barletta, Brindisi e Otranto, da cui ci si imbarcava per la Terra Santa.
Oggi sempre più persone cercano la magia del viaggio lento: l’esplosione del Cammino di Santiago infatti ha aperto le porte della riscoperta della dimensione esperienziale, dei valori della storia, della lentezza e della bellezza. Il Sud, che su questi valori si fonda da millenni, non poteva mancare a questo appuntamento. Così, negli ultimi anni le antiche vie apule hanno ripreso vita, dando vita a un reticolo di cammini che rappresenta il vero futuro del turismo pugliese.
Cammini di Puglia: istruzioni per l’uso
Benché a livello amministrativo siano di competenza regionale, in Italia quasi tutti i cammini nascono principalmente da iniziative private di progettazione partecipata dal basso. Per questo motivo esiste una associazione capofila per ogni cammino ed è necessario rivolgersi ad essa per entrare in possesso della credenziale, il documento identificativo del pellegrino, che consente di essere riconosciuti come viaggiatore lenti e avere diritto alla scontistica nelle strutture ricettive ristorative convenzionate. Su questo documento, ad ogni tappa, si appongono i sigillla, veri e propri timbri che documentano il passaggio del viandante nelle singole tappe. Se il moderno viaggiatore avrà compiuto a piedi almeno 100 km, avrà diritto, alle fine del sua avventura nelle terre del Sud, ad un testimonium, un documento che attesta l’avvenuto pellegrinaggio. Ovviamente il punto di ritiro dipende dalla meta scelta, ma anche in questo caso è necessario rivolgersi ai gestori per avere informazioni sui tempi e le modalità di ritiro che in ogni caso sono indicate nei siti internet di riferimento.
E’ necessario ricordare comunque, che i cammini, sebbene possano essere annoverati nella moderna categoria del turismo slow e green, necessitano di un approccio al territorio e alle comunità particolare: per cultura del cammino infatti si intende un vero e proprio approccio culturale e intellettuale che caratterizza i viaggiatori a piedi, che comporta un atteggiamento di apertura e rispetto nei confronti delle comunità attraversate. In Puglia, in molti punti tappa, si sono costituiti dei comitati di volontari il cui compito è quello di accogliere i viandanti secondo questa impostazione che non è scorretto definire filosofica.