DOCUMENTO STRATEGICO di Piano della Cultura della Regione Puglia 2017-2026
DOCUMENTO STRATEGICO
Dopo il Piano Strategico Regionale del Turismo denominato “Puglia365” – i cui obiettivi strategici sono: destagionalizzazione, internazionalizzazione e qualificazione dell’offerta e dell’accoglienza – con il Piano Strategico Regionale della Cultura siamo alla definizione dell’altro pilastro fondamentale delle nuove policy della Regione Puglia verso la costruzione di un modello evolutivo di sviluppo e valorizzazione del Territorio. Un modello fondato sulla programmazione attraverso la “convergenza parallela” dei due Piani Strategici che, per un verso, presentano significativi elementi di contatto nella prospettiva del cosiddetto “Turismo Culturale”, quale condizione fondamentale per favorire internazionalizzazione e destagionalizzazione, per altro verso conservano una propria specifica e autonoma ispirazione che, nel caso della Cultura, viene ancor prima degli impatti socio-economici e attiene alla idea stessa e alla concezione della Vita, di un Territorio e di una Comunità.
Da qui il gioco di parole nella denominazione del Piano della Cultura: Piiil rimanda, infatti, al Prodotto Interno Lordo, che tradizionalmente misura la ricchezza di un Paese; oggi, tuttavia, tale indicatore meramente economico-finanziario appare con tutta evidenza insufficiente a misurare l’effettivo benessere di una Comunità; mentre siamo convinti che – soprattutto in un Territorio come il nostro – la vera ricchezza possa essere generata attraverso un nuovo modello di economia “circolare”, proprio del Patrimonio Culturale, in senso materiale e immateriale, e orientato al riuso, alla riqualificazione, alla rigenerazione. Il Piano strategico regionale della Cultura assume in tal senso a proprio fondamento i valori e i principi della “Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società” che ne costituisce parte integrante e ispirazione sostanziale. La Convenzione, sottoscritta il 27 ottobre 2005 nella Città portoghese di Faro, è entrata in vigore nel 2011 ed è stata ratificata da 17 Stati, ma non ancora dall’Italia che, pure, l’ha sottoscritta nel 2013. Regione Puglia si associa, pertanto, all’appello di Federculture affinché la Convenzione di Faro sia ratificata quanto prima dal Parlamento italiano.
Nell’acronimo P.i.i.i.l., per altro verso, si riassumono i temi strategici del Piano:
- “P” di Prodotto, perché abbiamo necessità di costruire, qualificare e rendere riconoscibile e unico il nostro prodotto culturale, puntando all’audience development ed empowerment;
- “I” di Identità, perché non c’è prodotto culturale di qualità senza una profonda ispirazione identitaria “meticcia”, di cui sono intrise le nostre comunità e i nostri “paesaggi culturali”;
- “I” di Innovazione, perché l’identità non è solo la memoria del tempo che è stato, ma, partendo dai tanti “dossier della memoria”, deve calarsi profondamente nel mondo “glocalizzato” in cui viviamo e proiettarsi nel futuro, puntando sulla evoluzione non solo dei prodotti, ma soprattutto dei processi;
- “I” di Impresa, perché la Cultura e la Creatività sono strumenti di creazione di valore e, dunque, occasione per una nuova Cultura d’Impresa che richiede l’attivazione di robusti processi di formazione e qualificazione professionale;
- “L” di Lavoro, perché non c’è Economia della Cultura, senza la creazione, attraverso l’industria culturale e creativa, di lavoro e buona occupazione, per abbattere le sacche di nero e sommerso, e frenare la migrazione di cervelli e talenti che continua ad affliggere la nostra Terra.