In coerenza con la strategia Europa 2020, e in continuità con quanto realizzato negli ultimi anni, il nuovo programma operativo regionale intende mettere a sistema “contenitori” e “contenuto” per farne strumento di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Una programmazione che intende tutelare, valorizzare e promuovere l’identità di un territorio, e quindi la sua cultura (beni culturali, attività culturali e di spettacolo dal vivo, audiovisivo, creatività), in modo sempre più innovativo, stimolando la crescita, l’occupazione, la competitività, la coesione sociale e territoriale.
Il Piano Strategico della cultura promuove il pieno coinvolgimento del tessuto produttivo, la partecipazione delle comunità, il protagonismo di tutti i talenti creativi, la formazione di partenariati pubblico-privati.
Si intende, per la prima volta a livello nazionale, adottare un metodo di piena partecipazione delle istituzioni e di tutti gli attori della filiera culturale e al contempo realizzare una pianificazione strategica e operativa, prevedendo un monitoraggio costante della stessa, al fine di valutare eventuali correttivi o azioni di implementazione consentendo l’ottimizzazione di risorse e risultati. Tutti gli operatori della cultura pugliese, sia pubblici che privati potranno contribuire, attraverso la predisposizione di una pluralità di strumenti di condivisione (sia di confronto diretto, sia di natura digitale), a definire la strategia che la Puglia attuerà nell’ambito dei beni culturali, ambientali e paesaggistici, delle attività culturali, di spettacolo dal vivo, dell’audiovisivo ed industria creativa.
Le attività
Il piano si articolerà in due sezioni: una parte strategica e una operativa.
Parte I: Il framework strategico.
a) Mappatura del territorio e identificazione delle specifiche peculiarità e caratteristiche dello stesso;
b) Analisi dello scenario regionale, nazionale ed europeo (individuazione e analisi dei tratti caratterizzanti il settore culturale, benchmark delle principali tendenze di settore e di scenario che nel periodo del piano potrebbero rivelarsi significative – a livello regionale, nazionale, europeo);
c) SWOT analysis (individuazione dei punti di forza, di debolezza, delle opportunità e delle minacce del settore culturale della nostra regione);
d) Confronto sul territorio secondo un metodo partecipativo per raccogliere esigenze e idee innovative in relazione al contesto declinato nei punti a) e b);
e) Definizione della visione strategica (individuazione degli obiettivi di carattere generale da realizzare attraverso l’attuazione del piano strategico);
f) Definizione degli obiettivi strategici (individuazione degli obiettivi qualitativi e quantitativi che il settore culturale della nostra regione deve raggiungere per realizzare la strategia individuata).
Parte II: I Piani di Azione.
– Identificazione delle azioni prioritarie da realizzare, definizione dei tempi e delle risorse necessarie alla loro realizzazione;
– Diffusione del piano strategico ed operativo.
I benefici attesi dal metodo partecipato
- Orientare dentro un’unica visione e strategia l’agire della pluralità di istituzioni e politiche che insistono sulle materie della cultura e sulle relative filiere
- Approfondire le esigenze e le aspettative di lungo periodo degli operatori stessi, responsabilizzandoli in prima persona
- Diffondere una consapevolezza maggiore da parte della opinione pubblica sulla cultura come comparto economico in grado di produrre reddito e valore a vantaggio dell’intera collettività
- Innescare un metodo di governance virtuoso con un costante monitoraggio dello stato di attuazione del Piano